oceano pacifico

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venerdì 19 settembre 2014

I dieci assoli a cui sono legato

L'ordine con il quale elenco gli assoli è assolutamente casuale e legato alla mia poca memoria...
1. Hallowed be thy name - Iron Maiden
2. Still loving you - Scorpions
3. Io, domani - Mina
4. Time - Pink Floyd
5. Mr. Crowley - Ozzy Osbourne
6. Prima del temporale - Enrico Ruggeri
7. Gli angeli - Vasco Rossi
8. Tornado of souls - Megadeth
9. Si, l'amore - Mina
10. Viento e terra - Pino Daniele

sabato 26 luglio 2014

martedì 1 luglio 2014

Dolomiti

Come non trovare ispirazione nel confronto con la maestosità degli elementi della natura? Quello che ho visto in questi giorni (e molto umilmente fotografato senza alcuna pretesa) mi ha indotto ad alcune riflessioni sul come trovare la giusta dimensione e la misura della propria (microscopica) presenza sulla faccia della Terra... riducendo agli elementi essenziali...

 
Acqua... vita, generosità
 
 
Vento... curiosità, istinto per il viaggio
 
 
Roccia... solidità, coerenza, equilibrio
 
Senza dubbio la bellezza emozionante e l'asprezza spietata di questi posti incomparabili devono aver ispirato anche Reinhold Messner: "Non si può mai dominare la natura, l’alpinista deve assumersi le proprie responsabilità e non dare la colpa alla montagna"... a me sembra una bellissima metafora.

lunedì 30 giugno 2014

Non è tutto oro quel che luccica...

...così come gli amici, talvolta, rivelano la loro vera natura mostrandosi per quel che sono realmente.

sabato 21 giugno 2014

Ci siamo.

Si svuotano i cassetti, si ripongono i vestiti nelle valigie. SI impacchettano i soprammobili. Ci siamo. Un altro capito della nostra vita si sta per chiudere. Ma non è tempo di bilanci...magari più avanti, quando avremo ripreso il ritmo casalingo. Sappiamo quello che stiamo lasciando, più incerto il futuro cui stiamo andando incontro...ma, in fondo, è bello così, non ci si annoia di certo.

sabato 31 maggio 2014

Playlist #2

Dopo aver anticipato una seconda playlist sui Sigur Ros, ispirata da una lunga passeggiata invernale sul lungomare islandese... pardon marottese, e non aver mantenuto la promessa (anche perché nel frattempo è arrivata l'estate e coi suoni polari si rischia una bronchite), in questi giorni sono stato colto da una nuova, improvvisa fulminazione musicale.

Mentre lo scorso sabato mattina, al volante della mia VW Golf del '02  (ormai fa quasi figo quanto dire una Chevy impala del '66) facevo rotta verso la Coop, Radio Due passava "Al monte" di Alessandro Mannarino... bella, proprio bella, ma chi è costui? Sembra un po' Vinicio Capossela. E come ai vecchi tempi lo scout s'è messo in moto.

E se prima si andava da Mara Dischi, ora sostituito da un negozio di mutande - che considero uno sfregio alla memoria dei miei vent'anni, ad elemosinare informazioni dalla distinta signora impeccabile che, con un filo di perle al collo, ti spiegava perché era difficile reperire i dischi dei Soundgarden essendo questi prodotti da una casa indipendente che non distribuiva su larga scala (sigh), ora "dgt" sul browser e ti si apre un mondo, quello di Mannarino (http://www.alessandromannarino.it/)!

Dove, sullo sfondo della Città Eterna, i personaggi di Pasolini rivivono a ritmi balcanici degni degli ottoni del miglior Bregovic, cantati da una voce potente e graffiante che mischia Lando Fiorini con Manu Chao.
 
Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cerca' le parole.
 


Dialetto romanesco della miglior specie, quello dei Belli e dei Trilussa... perché è la lingua della gente de borgata de "Lo scopone scientifico" con Sordi e Mangano. E, se non fosse che i trendy la chiamano pizzica salentina, mi sembrerebbe di poter rintracciare anche il saltarello marchigiano negli stornelli da osteria. Fino ad arrivare agli archi e alla poesia di "Al monte".

Il mondo era un'arca di Noè che andava persa, alla deriva
ma per quei due il diluvio universale era solo una piccola pioggia estiva.
Fuggirono verso il futuro
inseguiti dai gendarmi di quel che era stato.
"Tranquilla troveremo un posto, tutto si sistemerà"
Lei gli risponde: "Non lo so, adesso che ci amiamo chi ci proteggerà?".

Salirò al monte,
troverò gemme per la tua fronte
e vivrò fra le onde
poi me ne andrò tuffandomi nelle ombre.


Tre album, "Il Bar della Rabbia" (http://youtu.be/moLwYtu31ZQ), "Supersantos" (http://youtu.be/8jUyDzFi174) e l'ultimo "Al monte" (http://www.youtube.com/watch?v=Kx9KB-FSDtk&list=PLpnYVTTo_SBF4lIftnG4SmCK4G3B7m7CZ&feature=share&index=7), uno più bello dell'altro.

Cerco compagni per andarlo a sentire in Piazza Duomo a Spoleto il 18 Luglio!!!

martedì 27 maggio 2014

venerdì 23 maggio 2014

Finché la barca va....

Ennesima metafora carpita in merito all'incompetenza di alcuni manager che ci fanno fare le cose di corsa: "questi prima buttano la barca e poi ci dicono < dove ca..o sono i remi ??>"

Per i colleghi del lavoro...chi sarà il fine poeta?

Memorabile. Entra l'uomo del Cliente Tom, inglese di Manchester, che chiede di valutare uno spostamento della Control Room. Mr. X reagisce scomposto "Aaaahh Tom, this control room is like the skin of the dick… up and down, up and down, up and down… stop please!!!!"

102

Potrà non piacere. Potrà non essere simpatico. Tutto quello che volete. Ma, alla fine, parlano i numeri. Anche i numeri possono essere interpretati, sono d'accordo. Ma 102 non li aveva fatti nessuno. Ora pensiamo ad altro.

Tribune elettorali

Uno spettacolo ignobile. Ho assistito al dibattito tra gli euro candidati. Non so come definirlo diversamente dall'incipit. Siamo ad una svolta...l'ennesima...ma che esempio stiamo dando ai nostri figli? che cosa gli stiamo lasciando in eredità? non posso accettare che non si sia meglio di così. Ci siamo messi nelle mani non di dilettanti, come insinua qualcuno, bensì di professionisti del proprio tornaconto...questo perché essere furbi è culturalmente un valore superiore all'onestà ed al rispetto reciproco. Questo è ciò che ci meritiamo, perché siamo noi che accettiamo tutto questo...per comodità, pigrizia, reataggio culturale, disinteresse...alla fine ci va bene così, perché sbattersi contro un ordine stabilito delle cose? Forse perché qualcuno pensa di meritare qalcosa di diverso....

Il Blasco

Qualche sera fa ho guardato uno speciale dedicato a Vasco Rossi trasmesso dalla RAI. Mentre i minuti passavano mi rendevo conto di essere cresciuto musicalmente (e non solo) con il Blasco. Certo, sarebbe riduttivo pensare che gli Iron Maiden o Pino Daniele non condividano la stessa importanza nella mia formazione musicale…tuttavia, se con Edoardo Bennato ho mosso i primi passi verso la chitarra acustica, Vasco ha legato, con la maggior parte dei suoi brani, momenti emozionanti (non necessariamente belli) della mia vita. Vedere l'evoluzione del Komandante dai tempi de "La nostra relazione" ad oggi, mi ha dato da pensare. Vasco, l'unico vero rocker con un seguito di fedeli ed adepti che attraversa generazioni, senza svendersi o sputtanarsi, rimanendo fedele a se stesso, non immobile, ma corentemente cangiante. Un pezzo unico nella storia artistica della musica italiana. Grazie Vasco, ti devo una bevuta.

venerdì 18 aprile 2014

Sempre c’è un domani

Ieri ha lasciato questo mondo Gabriel Garcia Marquez, al quale devo ore di piacere nella lettura, ore in cui una camera da letto diventa una "avenida" sudamericana, soleggiata e polverosa, incorniciata di palme e rallegrata da musica vivace, in cui la realtà e il sogno si fondono fino a non sapere più cos'è vero e cosa non lo è. Un grandissimo scrittore, non lo scopro io, ed un uomo capace di scrivere anni fa parole come queste che sembrano scritte proprio ieri...

Sempre c’è un domani
e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene,
ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane,
mi piacerebbe dirti quanto ti amo,
che mai ti dimenticherò.

L'ho ascoltata stamattina alla radio e mi ha illuminato fino ad ora. Semplice e bellissima... c'è tutta l'umanità che si può immaginare.

sabato 12 aprile 2014

Ancora un paio di mesi

Siamo stanchi...è palese. Ancora un paio di mesi, non bisogna mollare. Si sice il tempo sia galantuomo, ma lo è in questo mondo? Guardiamo avanti. Ancora un paio di mesi.

mercoledì 9 aprile 2014

Pale per scavare

Il mio amico Costa, che non vedo da circa una ventina d'anni, mi perdonerà se ho preso in prestito il titolo di un brano dei Qui Quo Qua, gruppo con il quale mi sono musicalmente formato prima della consacrazione con i Pragma. Il concetto, che riprendo, era abbastanza semplice ed immediato: quando tutto sembra andare male e pensi di aver toccato il fondo...amico mio, non disperare, prendi una pala ed inizia a scavare, perché andrà ancora peggio. Mi sembra adatta al periodo. Ciao Costa, in qualsiasi parte del mondo tu sia.

domenica 6 aprile 2014

Cambiare canale

Sarò monotono, ma mi chiedo il perché della solita farsa in parecchi aspetti della quotidianità. Le cose non scorrerebbero molto più facilmente senza dover recitare la propria parte in questo gioco di ruolo pressoché globale? In tv si alternano personaggi quantomeno improbabili, spesso improvvisati nei loro ruoli, che parlano, pontificano senza un minimo di conoscenza della materia che trattano...possibile che le coscienze toccate da cotanto pressapochismo, per non parlare di deliberata incompetenza o, peggio, malafede siano la minoranza? è questo il paese in cui viviamo? più giro per il mondo, più mi rendo conto delle potenzialità della nostra bella Italia...che, invece, continua ad arrancare seguendo, per la maggioranza, in maniera acritica quello che accade quotidianamente sotto i nostri occhi. Possibile che quelli stanchi di questo spettacolo che va in onda da decenni siano assuefatti e non schifiti? Io sto cercando il telecomando per cambiare canale.

domenica 9 marzo 2014

Restare o tornare?

Sono sveglio, stamattina una mezz'ora prima rispetto al solito. Mi vesto e scendo al ground level, mi infilo in palestra per una cinquina di km di corsa. Qualcuno ha finito la propria sessione, in effetti per me è l'alba, per molti la giornata è già iniziata da un po'. Il tapis roulant inizia il suo movimento, la musica nelle cuffie mi aiuta a vincere l'inerzia del sonno, si parte. Oltre alle gambe, iniziano - faticosamente lo ammetto - anche i miei pochi neuroni a mettersi in moto. Siamo tornati da un paio di giorni dopo un breve giro in Italia. Famiglia, amici, pranzi e cene, un nuovo governo, slalom tra gli escrementi dei cani, auto che sfrecciano incuranti dei pedoni, la scuola delle bambine, la V40 che, nonostante gli acciacchi, ci porta a spasso, la cooperativa del caffè, i ragazzi della band che provano e, soprattutto, degustano dell'ottimo vino. Ancora un paio di Km per finire. Mi aspetta una giornata al lavoro. Ma prima le piccole a scuola. Mentre mentalmente visualizzo la giornata che mi attende, penso che qui tutto fuziona, le regole sono rispettate, le persone sono gentili, il posto è sicuro, il lavoro non manca. Certo, il clima è quello che è, non si può pretendere la perfezione. Il tapis roulant si ferma. Restare o tornare?

giovedì 6 febbraio 2014

Siamo alla frutta, anzi, all'amaro....

Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Fare il bagno nella vasca è di destra far la doccia invece è di sinistra un pacchetto di Marlboro è di destra di contrabbando è di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Una bella minestrina è di destra il minestrone è sempre di sinistra tutti i films che fanno oggi son di destra se annoiano son di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Le scarpette da ginnastica o da tennis hanno ancora un gusto un po' di destra ma portarle tutte sporche e un po' slacciate è da scemi più che di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... I blue-jeans che sono un segno di sinistra con la giacca vanno verso destra il concerto nello stadio è di sinistra i prezzi sono un po' di destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... I collant son quasi sempre di sinistra il reggicalze è più che mai di destra la pisciata in compagnia è di sinistra il cesso è sempre in fondo a destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... La piscina bella azzurra e trasparente è evidente che sia un po' di destra mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare sono di merda più che sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... L'ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia è la passione, l'ossessione della tua diversità che al momento dove è andata non si sa dove non si sa, dove non si sa. Io direi che il culatello è di destra la mortadella è di sinistra se la cioccolata svizzera è di destra la Nutella è ancora di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Il pensiero liberale è di destra ora è buono anche per la sinistra non si sa se la fortuna sia di destra la sfiga è sempre di sinistra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Il saluto vigoroso a pugno chiuso è un antico gesto di sinistra quello un po' degli anni '20, un po' romano è da stronzi oltre che di destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... L'ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché con la scusa di un contrasto che non c'è se c'è chissà dov'è, se c'é chissà dov'é. Tutto il vecchio moralismo è di sinistra la mancanza di morale è a destra anche il Papa ultimamente è un po' a sinistra è il demonio che ora è andato a destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... La risposta delle masse è di sinistra con un lieve cedimento a destra son sicuro che il bastardo è di sinistra il figlio di puttana è di destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Una donna emancipata è di sinistra riservata è già un po' più di destra ma un figone resta sempre un'attrazione che va bene per sinistra e destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra. Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... Destra-sinistra Destra-sinistra Destra-sinistra Destra-sinistra Destra-sinistra Basta!

mercoledì 5 febbraio 2014

DIY

Mi sembra di essere un appassionato hobbysta. Il fai da te è la regola. Il traguardo è lì...ma, appena stai per tagliare il nastro, te lo spostano. E tu, cogl..ne, ma testardo, provi nuovamente a raggiungerlo. Ma qual'è la strada? La strada non c'è. Te la devi creare. Come cantava Peter Gabriel DIY (do it yourself). Peccato che non si stia parlando di un passatempo sportivo.

lunedì 3 febbraio 2014

La domenica del pallone

Ennesima riprova del livello medio del campionato italiano. Oggi è andato in scena il remake di quella che era una grande sfida fino a qualche anno fa. Vedere l'Inter ha fatto quasi tenerezza. Non ci sono soldi, è vero. Sarà ora (passata) che si riveda il modo di fare calcio anche in Italia? La Roma e il Napoli hanno iniziato, la Juve è sulla via da un paio d'anni. Attendiamo fiduciosi.

giovedì 9 gennaio 2014

Pragma

Ma che diavolo significa Pragma? Dal greco antico (pare, sembra, si dice...) opera, impresa, gesta, evento e simili. Mi fido di quello che passa la rete...il mio modesto background scientifico si arresta al latino, quindi, citando Proietti, fidamose. Per capire cosa significa Pragma per me (e non solo), bisogna tornare indietro con la memoria di più di quattro lustri. Proprio così, quindi impresa tutt'altro che facile, ma vale la pena tentare. Il primo ricordo sbiadito porta ad una sera d'inverno quando io e il Petti, con bottiglia di birra alla mano, abbiamo preso a raccontarci le nostre disavventure con la morosa (ciascuno con la propria, pur avendo entrambe lo stesso nome). Tra un sorso di birra e una maledizione tirata alla malcapitata di turno(chissà poi perché malcapitata visto che eravamo noi quelli mollati), si è fatta strada l'idea di "mettere su" un gruppo (così mi pare si dicesse a quei tempi)che diventasse il progetto in cui convogliare le nostre energie ed il nostro entusiasmo. Quella sera d'inverno avevamo gettato le basi per quello che sarebbe diventato uno dei gruppi musicali meno presenti sulle scene senigalliesi negli anni a venire. Il sottoscritto ed il Petti si erano ritrovati qualche mese prima al Musiké del buon Celidoni, storica scuola di musica di Senigallia (con cui avranno il piacere di collaborare negli anni a venire). Si rendeva ora necessario completare la formazione (basso e chitarra c'erano). Immediatamente fu coinvolto nel progetto il Lìder, la voce storica del Liceo E. Medi, che avrebbe di certo garantito uno stuolo di fans al femminile, oltre che una superba e duttile voce in grado di spaziare tra generi ed autori diversi. Il primo nucleo era formato. Assoldato il batterista i giochi sarebbero stati fatti. La ricerca del batterista non fu affatto semplice (e non perché ci fosse la fila per venire a suonare con noi...). Mentre procedevamo lentamente a tentare di convincere qualche amico a far parte del progetto, prendeva forma anche il repertorio che avremmo deciso di eseguire. Era deciso. La prima cover ufficiale della band (il nome non era ancora stato definito) sarebbe stata...udite, udite..."Che vuoi che sia" dei Mitici (e non serve aggiungere altro). L'impronta che ci avrebbe caratterizzato per gli anni a venire. Un momento di pausa e di riflessione è doveroso. Il Petti era (anzi è) un fan sfegatato dei Mitici ed il primo pezzo non poteva non essere il loro, considerato il testo del brano e le circostanze in cui io e il Petti ci eravamo(ri)trovati. Arrivò (a fatica) anche il batterista, il Condor. La band era definita...il meno era fatto. Serviva un repertorio e, ovviamente, un nome che oscurasse la fama dei Led Zeppelin, dei Deep Purple, dei Genesis e dei Pink Floyd. L’ispirazione arriva quando meno te l’aspetti..durante uno stimolante seminario universitario sull’automazione industriale ecco la folgorazione..PRAGMA..un robot (almeno così mi pare di ricordare) realizzato in Italia per non so quale applicazione. La proposta supera brillantemente il vaglio degli altri componenti della band. Alea iacta est. Rimane da allestire il repertorio e partire alla conquista del territorio senigalliese. Con i dovuti tempi vengono decisi i brani e, sempre con i dovuti tempi, si iniziano le prove. Dopo vario girovagare arriva anche l’esordio sulle scene. La cornice è quella del Sun City, pub di Marotta, passaggio obbligato per le maggiori band della zona. Inutile aggiungere che l’esordio è un vero trionfo davanti al numeroso pubblico (composto dalle varie comitive di amici che non hanno voluto perdere l’avvenimento storico). Forti del successo…il Condor molla la band. Si riparte alla ricerca di un nuovo batterista. La scelta cade su BB che, particolare non trascurabile, ha una splendida mansarda che viene adibita a sala prove. C’è un po’ da lavorare, in particolare sull’amalgama e l’affiatamento, oltre che sui vari gusti musicali dei singoli che, inevitabilmente, caratterizzano il repertorio. Superate le difficoltà, tipiche di ogni band che voglia definirsi tale, si replica al Sun City con analogo successo di pubblico e in un altro locale di Marotta (ormai terra di conquista). Altro giro, altro abbandono. Anche BB si chiama fuori. La maledizione del batterista si scatena sui Pragma. Ma ci vuole ben altro per scoraggiare la banda degli intrepidi musicisti. Attraverso il Musiké (ricordate la scuola di musica degli esordi?) ecco l’arrivo di un musicista vero, che fa della tecnica e del tocco le sue caratteristiche peculiari. Norman, l’attuale direttore artistico di Corinaldo Jazz, determina la svolta nella band, che osa sempre di più, alza l’asticella ed aggrega un altro talento musicale..l’Uomo Ragno alle tastiere. Con questa formazione i Pragma spiccano il volo, esibendosi nei vari locali della zona (memorabili le quattro serate consecutive in un locale di Senigallia alta, a valle delle quali detto locale chiude), nell’ambito delle varie manifestazioni cittadine, concludendo quello che sarà il primo lifecycle dei Pragma ad una strepitosa sagra della salsiccia a CastelColonna. Gli anni, infatti, sono passati...impegni vari dei singoli hanno decretato inconsapevolmente la fine dei Pragma. Nonostante tutto, lo spirito non è mai domo, le amicizie non si perdono, anzi, si rafforzano con il passare del tempo, si succedono matrimoni, battesimi ed altre occasioni speciali in cui i Pragma si ritrovano a suonare con lo stesso entusiasmo di un tempo, fino al concerto organizzato per festeggiare i vent’anni del Musiké..i Pragma non mancano l’appuntamento. Una serie di brani del repertorio storico e la scintilla che scocca nuovamente tra gli amici di sempre. I Pragma, che mai si erano in realtà persi, si sono ritrovati. L’Uomo Ragno ha percorso nel frattempo altre strade, alla band si uniscono altri esponenti del ricco panorama senigalliese con i quali si sono condivise negli anni tante esperienze musicali e non. Alla chitarra il virtuoso Bachett, alle tastiere (ben due stavolta)i perfezionisti Androgeo e Loropo. I ritmi delle prove non sono quel che si dice serrati, forse sono più le cene e le degustazioni di un buon vino che i brani provati, ma questo è lo spirito che anima la band. Un gruppo di amici prima che di musicisti (il termine più appropriato potrebbe essere amanti della buona musica…e del buon vino). L’ultima (per ora) esibizione risale a qualche mese fa, presso”Bano” uno dei ristoranti simbolo di Senigallia, dove è stato proposto un repertorio degli anni ’80…con qualche capello in meno, con qualche chilo in più, ma con il piacere di stare insieme e vivere queste emozioni…io credo che l’avventura sia ben lungi dai titoli di coda. Stay tuned.

domenica 5 gennaio 2014

Playlist #1 - Ventennale


Rigirando tra le mani “Ligthing Bolt”, ultimo lavoro dei Pearl Jam, mi sono accorto che è stato pubblicato a venti anni dalla giornata più lunga, quella in cui li ho visti per la prima volta live. Come dimenticare quel Sabato 3 Luglio 1993 a Verona?
Un luglio caldo, sì come tutti, e un lungo viaggio iniziato dal viterbese il venerdì pomeriggio. Rientro a casa con la mia Golf 3 nero lava (quanto ho amato quella macchina) e serata fino a tardi in discoteca perché si poteva essere rock pur andando in discoteca, perseguendo altri e meno nobili fini. Ore 4.30 del mattino la sveglia che suona come un martello pneumatico, dieci minuti e via, di nuovo fuori di casa. Buio pesto, Statale Adriatica deserta, la vodka che torna su. Si parte col regionale delle Ferrovie dello Stato per Bologna, si va a Verona a vedere gli U2 in una delle tappe del Zoo TV, il loro tour mondiale. Si stenta a contenere l’adrenalina e mancano ancora almeno 16 ore all’attacco degli irlandesi.
Dopo il cambio alla stazione di Bologna, che con quel suo orologio fermo dice più cose di quanto potrebbe un intero museo dedicato alla storia recente d’Italia, si raggiunge Verona e, rigorosamente a piedi, lo stadio.
Oltre 40.000 persone, da ogni angolo della nazione, una varietà di accenti e dialetti srotolati sull’asfalto del parcheggio. Ressa e sudore e poi si entra. Credo fossero le 18, quando i semisconosciuti Edward Vedder e compagni saltano sul palco. Maschera da diavolo in faccia, magliettaccia e bermuda: era l’onda da Seattle, era il grunge, ma solo pochi lo sapevano ancora.
Attacco con “Why go?”, “Jeremy” and “Even Flow”, poi getta la maschera da diavolo. Sotto una maschera da teschio. Oh, ma chi sono questi? Americani, in America sono già famosi. Si chiama Eddie Vedder. Cazzo sono forti, veramente forti.
Poi “Alive” che diventerà il loro più grande successo. “Son, she said, have I got a little story for you. What you thought was your daddy was nothin' but a...” la voce è profonda e potente, la chitarra ruvida,  la batteria secca e precisa. Ancora adesso, pure su YouTube (sic!) o in formato mp3, emoziona.
Ad un certo punto… stage diving! Questo è davvero un grande!!! Ha la stoffa del fuoriclasse... e le due chitarre e la batteria non scherzano per niente.
Quando chiudono con “Rockin’ in the free world” del vecchio zio Neil, tutti ci credono. E’ vero, non c’è dubbio, non è poi così difficile fare ripartire l’orologio di Bologna. Siamo più di quarantamila solo qui.
La tensione è alta quando partono le note di “Zoo Station” e si vede la sagoma di Bono in controluce. Lo stadio impazzisce, chi non lo ha mai provato non può capire. Non dimenticherò mai la vista degli spalti dal prato mentre The Edge suona il finale di “Pride”. MLK è un amico.
Poco dopo la mezzanotte i roadies già smontano il palco e lo ripongono nei TIR a forza di bicipiti e tatuaggi. Il muro di schermi di Zoo TV si sposta, per regalare un’altra notte di emozioni altrove.
“By thinking we’re infallible, we are tempting fate instead” canta oggi Vedder. “All good things come to an end”… sì Edoardo, è vero, ma sembrava non avere mai fine, quel 3 di Luglio. E in un certo senso non è ancora finito.
Come i Pearl Jam continuano a fare musica con la stessa passione, io il regionale delle 5.00 lo riprenderei domani stesso… lo sa bene chi mi ha regalato “Ligthning Bolt” pochi giorni fa, per il mio 42esimo compleanno.
PS cerco compagni di viaggio per Domenica 22 Giugno, Trieste…
 

sabato 4 gennaio 2014

giovedì 2 gennaio 2014

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale, spero tu abbia ricevuto la mia annuale letterina. Non sono certo che le poste funzionino a dovere ultimamente, visto che il 2013 non è andato proprio come da programma...pazienza, avrai avuto, di certo, altro a cui pensare...vediamo come butta in queste prime settimane...come si dice, al peggio non vi è mai fine, ma voglio essere ottimista e pensare che il 2014 sia meno deprimente di quello appena concluso. I buoni propositi per il nuovo anno ci sono tutti, ma vedi di metterci del tuo, altrimenti la pianto di farti pubblicità con i miei figli e con quelli dei miei amici.